Non finiremo mai di stupirci della creatività che molti disonesti dimostrano nell’architettare frodi più o meno ingenti ai danni delle assicurazioni, e a quanto pare, così come riportato da alcuni siti web, Taranto, si guadagnerebbe il titolo di capitale della truffa, con ben 321 individui sotto indagine per frode aggravata.
L’elemento che ha reso celebre la notizia, riguarda soprattutto la dinamica con la quale i fantomatici sinistri si sarebbero verificati, senza contare la frequenza anomala con la quale alcuni soggetti venivano implicati in un sinistro: se da un lato infatti vediamo denunce di sinistro causato da una centaura di 85 anni, alle prese con impennate, dall’altra troviamo coinvolta una Smart, che riporta 3 denunce di risarcimento danni, oppure singoli guidatori che risultano implicati in più di 20 incidenti, a volte nel solo arco di una giornata.
Non c’è da stupirsi quindi se i premi lievitano al sud: purtroppo per la disonestà di taluni, la maggior parte degli assicurati deve fronteggiare tariffe da capogiro, con rincari del 200% in alcune zone, che talvolta finiscono per indurre in tentazione anche i più onesti, vista l’impossibilità di far fronte a spese simili, obbligatoriamente se in possesso di un veicolo.
La soluzione al problema sembra essere ancora lontana, e la mancanza di un’alternativa assicurativa più economica al sud, non fa altro che denotare lo stato di indigenza in cui versano molte delle regioni del meridione.