I dati raccolti nell’ultimo periodo, hanno recentemente dipinto uno scenario tutt’altro che roseo per tutti gli assicurati possessori di un motore o scooter, mettendo in risalto quello che è stato, e che tutt’ora sta succedendo, nell’ambito del mercato assicurativo, e più nello specifico nell’ambito dei premi per le polizze moto.
Secondo molte fonti, ma in generale grazie alle informazioni raccolte attraverso i molteplici forum di discussione nella rete, è stato possibile evidenziare un generico aumento dei premi, pari ( o purtroppo in alcuni casi anche superiore) al 35%, per provvedere ad ottenere una copertura assicurativa minima sul ciclomotore, dato sconcertante, visto che l’aumento risulta essere più ridotto per le autovetture (circa un 10% in meno).
Tra le tante problematiche connesse a questa tendenza, vi è soprattutto il fattore di variabilità della regione, che apporta specialmente nel sud d’Italia, un’ulteriore penalizzazione al momento della stipula del contratto in termini di percentuali di rincaro, il quale, se sommato ad una storia stradale un po’ problematica, o ad una classe di merito alta per i giovani, significa veder lievitare in un batter d’occhio il prezzo base.
Sono moltissime le proteste sia sulla rete che nella vita reale in quanto, come giustamente commentato dal sito che si è occupato di raccogliere queste testimonianze (moto.it), si tratta di un’ingiusta tassazione su un veicolo di grande necessità per davvero ogni fascia d’età, che assicura, specialmente in alcune zone isolate, la possibilità di spostarsi e lavorare, sul quale quindi la compagnia assicurativa non dovrebbe “spingere” così eccessivamente.