Negli ambienti di lavoro, soprattutto laddove si utilizzano macchine nei processi produttivi, esistono rischi per l’incolumità dei lavoratori. Molto è stato fatto negli anni per rendere più sicuri gli ambienti di lavoro e a livello legislativo è stata messa in atto una legge complessa che è il riferimento normativo per la lotta contro gli infortuni.
Questa legge rappresenta certamente anche un costo che va considerato nell’economia aziendale ma è assolutamente necessaria anche a tutela del datore di lavoro che è responsabile di ciò che accade in azienda. La legge 626, però, determina anche degli obblighi per i lavoratori che devono usare i mezzi di protezione e segnalare situazioni di rischio. Il datore di lavoro ha l’obbligo di informare i lavoratori rispetto ai rischi e le protezioni da adottare per prevenire infortuni e ha l’obbligo di rimuovere le situazioni di rischio.
Una sentenza della Cassazione penale sez. IV n° 44327 del 30/09/2016 ha determinato la colpa del datore di lavoro a fronte di un infortunio cagionato da un macchinario introdotto in azienda senza verificarne l’assenza di rischio, a meno che il difetto del macchinario non fosse occulto.