Ormai non c’è proprio più da stupirsi nel campo delle truffe ai danni delle compagnie assicurative, che in questi anni hanno collezionato un numero di casi davvero da record, soprattutto per l’ammontare delle cifre da capogiro, illegalmente sottratte da cittadini ormai (e per fortuna) assicurati alla legge.
Il nuovo caso, riguarda la zona di confine tra Svizzera e Italia, in particolare Bellinzona, dove una donna di mezz’età di cittadinanza svizzera, domiciliata a Ticino, ha realizzato una maxi truffa, dichiarandosi gravemente malata, fornendo prove fraudolente autoprodotte a suo suffragio, dopo aver sottoscritto un numero spropositato di polizze in Svizzera e sul confine italiano, sotto nome e credenziali falsi.
La truffa è stata perpetrata in un lasso di tempo compreso tra il 2003 e il 2009, periodo in cui la donna ha avuto modo di racimolare ben 692mila euro (760mila franchi) solo a Bellinzona, grazie ad un’abile attività di falsaria di documenti, certificati e attestazioni mediche.
Attualmente la donna è stata rinviata a giudizio dalla Corte di Mendrisio per falsificazione e truffa aggravata, ben presto i risvolti del processo che vedrà la restituzione dell’ingente capitale raccolto impunemente in questi anni.