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I premi delle assicurazioni continuano ad aumentare al Sud, qual è la soluzione?

Le cifre delle frodi assicurative hanno una percentuale “umana” in Italia, circa il 2,5, ma quando andiamo ad analizzare alcune province del sud, il numero aumenta vertiginosamente, stiamo parlando di una percentuale di frodi pari al 10%.

Questo numero è stato aggiornato a luglio 2011 da ISVAP, ma molti degli esperti in materia di assicurazione, ritengono che questi dati non siano stati riportati correttamente, i sinistri (veri e “truccati”) sono stati molti di più.

Secondo Vittorio Verdone, direttore Auto dell’Ania, i numeri officiali sono stati sottostimati, infatti è presente un numero impressionante di sinistri generici, e altrettanti con danni molto lievi alla persona, incidenti che non sono confrontabili con un’altra nazione europea che possiede un numero simile all’Italia di veicoli circolanti.

I sospetti arrivano anche dal sindacato degli agenti assicurativi, l’NSA, che afferma  che il bilancio stilato da ISVAP è incompatibile con l’allarme sociale scaturito dalle frodi negli ultimi anni.

Le province dal 2007 al 2009 hanno avuto un incremento dei sinistri (incidenti rapportati con i veicoli assicurati) e questa impennata coincide proprio con i cosiddetti “paesi a rischio” che si trovano al sud.

Tuttavia il lavoro per circoscrivere le truffe alle assicurazioni, è ancora molto lungo e difficile, le denunce sono pochissime, e continueranno ad essere poche fino a quando le compagnie assicurative cambieranno visione riacquistando fiducia, fiducia che manca ormai da diversi anni anche a causa della giustizia e della sua lentezza.

I buoni propositi ci sono, ed è Carlo Verdone a proporre la soluzione per diminuire drasticamente le truffe:

Serve un sistema di intelligence dedicato, interconnesso tra banche dati, investigatori che operano tra consumatori e assicurazioni. Ci vuole una modifica sui risarcimenti che permetta alle compagnie di non pagare se ci sono dei sospetti, ed è necessario rivalutare i danni lievi alle persone, come il colpo di frusta che costa a tutto il sistema un miliardo e mezzo di euro.

Le truffe continuano ad aumentare, e le regioni con il più alto tasso sono sempre le stesse: Campania, Puglia e Calabria. Nel resto d’Italia invece la percentuale non è altissima, ma qualcosa deve cambiare, e i buoni propositi ci sono tutti.

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