Nasce da Padova una delle proposte più interessanti in merito alle possibili soluzioni per contrastare il gran numero di automobilisti, che si trovano a circolare in strada sprovvisti di RC Auto, o esibendo una copia fasulla di tale documento: ovvero la creazione di un database collettivo di generalità di guidatore, veicolo e scadenze assicurative, unita ad uno strumento da esporre (quale microchip o codice di lettura elettronica) che ne permetta il controllo ma soprattutto la tracciabilità.
Il progetto ha origine dalla Terza commissione permanente di Padova, che si occupa degli aspetti formativi, ma soprattutto produttivi del mondo dell’impiego e del lavoro, la quale ha evidenziato secondo dati statistici, che circa 3 milioni di guidatori evadono l’obbligo di munirsi di contrassegno o lo espongono puntualmente contraffatto, eludendo così ingenti pagamenti sia verso le assicurazioni, sia nei confronti dello stato.
E già sorgono le prime polemiche soprattutto in merito alla privacy; sui social network già si millantano scenari Huxleyani in cui tutti potremo, effettivamente non a torto, essere seguiti in ogni mossa, con precisione allarmante, ovviamente a scapito della riservatezza.
Molti altri invece, come gli stessi ideatori della proposta, vedono in questo metodo un controllo più sicuro e veloce, nonchè una forma di giustizia popolare, che permetta agli italiani di versare nelle medesime condizioni, facendo ricadere i pagamenti finalmente sulla totalità degli automobilisti, e non solo su i più onesti.
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